18 febbraio 2010
Contro gli sgomberi striscianti e contro il muro della separazione
Durante la settimana siamo stati presenti a Sheikh Jarrah. Ci sono state
piantumazioni di alberi nella regione di Ma'sara (anche sabato 13). Venerdì 12
manifestazioni unitarie a Bil'in, Ma'sara, Nabi Salih, Ni'ilin, Sheikh Jarrah.
Sabato 13 un'altra giornata di azione nel sud di Israele nella regione
beduina. I manifestanti diretti a Ni'ilin, Bil'in, ed a Ma'sara sono stati
costretti a lunghe attese ed a lunghi intralci a posti di blocco e qualcuno
non è riuscito a passare. Il prossimo venerdì sarà il quinto anniversario
della lotta a Bi'lin. Si prevede una mobilitazione generale per una
manifestazione da farsi sia nella Cisgiordania palestinese che in Israele. Da
mettere in conto le violenze da parte delle forze di Stato.
BEIT UMAR
Il nuovo Comitato popolare del villaggio intende dar inizio ad un altro
appuntamento di lotta settimanale con la manifestazione unitaria di sabato 13.
BIL'IN
Vittoria per i manifestanti di Bil'in (programma di
Central News dell'11.02.10)
(http://www.mako.co.il/news-channel2/Channel-2-Newscast/Article-a0c14ec009eb621004.htm)
Gli attivisti di sinistra che hanno manifestato ogni settimana con gli
abitanti di Bil'in possono ascriversi un successo: due anni e mezzo dopo la
sentenza dell'Alta Corte di Giustizia con cui si ordinava lo spostamento del
percorso del muro, i lavori sono già iniziati. Il nuovo percorso del muro
permetterà al villaggio di rientrare in possesso di 70 ettari di terre
agricole, ma le manifestazioni proseguiranno.
Nonostante gli inseguimenti ed i fermi ai vari posti di blocco, 25
israeliani da Tel Aviv ce l'hanno fatta a raggiungere Bil'in per unirsi ai
circa 10 internazionali, alle parecchie decine di palestinesi e ad un gruppo
di personaggi in 3D blu avatar per la manifestazione settimanale contro la
malefica occupazione israeliana. I manifestanti hanno marciato verso il muro,
dove sono stati accolti da una doccia di lacrimogeni e granate assordanti, che
ha colpito tutti, i blu, i bianchi e gli scuri. Dopo il solito tentativo di
inviare ai soldati messaggi pedagogici contro l'occupazione, dopo essersi
riparato il capo con sciarpe e buste di plastica e dopo aver rilanciato verso
i soldati le granate non esplose, la manifestazione è stata sciolta dagli
organizzatori.
Bil'in, 12 Febbraio 2010:
http://awalls.org/files/images/bilin-12-2-10%282%29.preview.jpg
Per la prima volta dopo un mese, l'esercito non ha mandato i soldati ad
invadere il villaggio durante lo svolgimento della manifestazione. Tuttavia,
come nelle settimane precedenti, l'esercito ha sparato i lacrimogeni
direttamente sui manifestanti di ritorno al villaggio dopo la conclusione
della manifestazione. Pare che l'esercito voglia trasformare in martiri ancora
altri manifestanti, per cui la prossima settimana occorrerà fare molta
attenzione.
http://awalls.org/files/images/bilin-12-2-10.jpg
Bilin Reenacts Avatar Film 12.02.10, di Haitham Al Katib
http://www.youtube.com/watch?v=Chw32qG-M7E
Cinque anni di lotta unitaria: 19 febbraio 2010
Manifestazione di massa a Bil'in:
Cinque anni di una lotta che finirà solo quando il muro cadrà!
No agli insediamenti dei coloni! No alla segregazione!
No all'occupazione!
Sì alla lotta unitaria e popolare! Sì ad una giusta pace!
Cinque anni di manifestazioni popolari represse con la forza, quasi due
anni mezzo dopo la sentenza dell'Alta Corte di Giustizia che aveva ordinato di
spostare il percorso del muro, decine di incursioni notturne nel villaggio,
centinaia di arresti, decine di processi, di dirigenti in prigione o impediti
a prendere parte alle manifestazioni - e la lotta ancora continua!
Venerdì 19 febbraio 2010, saremo alla manifestazione unitaria a Bil'in per
consegnare un semplice messaggio all'esercito di Israele: non riuscirete mai
ad uccidere la resistenza popolare! Il muro deve cadere e cadrà!
Trasporti da Gerusalemme, Haifa e Tel Aviv, prenotarsi in tempo!
Un po' di storia
Il 20 febbraio 2005, i bulldozers iniziarono a sradicare i primi ulivi
lungo il percorso previsto per la barriera della separazione sulle terre del
villaggio di Bil'in. In quello stesso giorno, il villaggio organizzò la prima
manifestazione contro il muro. Da allora Bil'in non è più un anonimo
villaggio, sconosciuto ai più, bensì un simbolo internazionale della
resistenza popolare di fronte all'ingiustizia infame.
L'attuale barriera della separazione a Bil'in ha annesso effettivamente a
Israele circa 195 ettari, che rappresentano almeno il 50% delle terre del
villaggio - il tutto al fine di espandere il vicino insediamento coloniale
israeliano di Modi'in Illit. Circa due anni e mezzo fa, in seguito ad una
lunga battaglia legale, l'Alta Corte di Giustizia di Gerusalemme stabilì che
l'attuale percorso della barriera a Bil'in è illegale, dal momento che esso
doveva servire alla protezione delle case di futuri coloni, ma mai costruite.
La corte ordinò all'esercito di trovare un percorso alternativo. Tuttavia, la
corte ammise con valore retroattivo che una parte del quartiere residenziale
dei coloni poteva restare sulle terre del villaggio di Bil'in senza permessi
edilizi ed in violazione della legge. Nonostante la sentenza dell'Alta Corte
di Giustizia del settembre 2007, solo ora si apprende che l'esercito sta per
iniziare i lavori di spostamento del muro per restituire al villaggio circa 60
ettari di terreni prima situati al di là del muro.
Le manifestazioni del villaggio sono iniziate a cadenza settimanale nel
febbraio 2005, sotto la guida del Comitato Popolare di Bil'in, dove siedono i
rappresentanti di diversi partiti. Le manifestazioni sono all'insegna della
non-violenza, la cooperazione internazionale palestinese-israeliana sviluppa
proteste creative, ma vengono duramente represse dall'esercito israeliano e
dalla polizia di confine. Nella maggior parte dei casi, i lacrimogeni e le
granate assordanti sono usate contro i manifestanti, ma a volte fanno la loro
comparsa armi molto più pericolose, come i proiettili di metallo ricoperti di
gomma. Nei mesi recenti, l'esercito ha cercato di strangolare la resistenza e
di fermare anche le manifestazioni di Bil'in: quasi ogni settimana, i soldati
invadono il villaggio nella notte, irrompono nella case, sequestrano i
residenti dai loro letti e spargono tutto intorno i lacrimogeni. Decine di
abitanti di Bil'in, inclusi parecchi esponenti della lotta non-violenta
vengono arrestati e denunciati.
Grazie alla sua lotta di lunga durata di fronte alla repressione, Bil'in ha
guadagnato un riconoscimento internazionale. Dirigenti politici, parlamentari,
sopravvissuti dell'Olocausto, artisti, premi Nobel ed attivisti di tutto il
mondo hanno partecipato alla manifestazioni, hanno dichiarato il loro sostegno
alla lotta ed hanno chiesto la fine della repressione, il rilascio degli
arrestati e lo smantellamento del muro.
L'annuncio da parte dell'esercito che i lavori per la costruzione del nuovo
percorso stanno per iniziare è chiaramente un successo della lotta, ma non ne
segna la fine. L'attuale barriera verrà smantellata solo dopo la fine dei
lavori per quella nuova, cosa che richiederà tempi lunghi. Nel frattempo,
prosegue la repressione contro i residenti di Bil'in in generale, e dei
dirigenti della lotta popolare in particolare. Dobbiamo tutti stare dalla
parte della gente di Bil'in e protestare contro l'ingiustizia che devono
subire.
MA'SARA
http://awalls.org/files/images/maasara-12-2-10.jpg
Ben prima che la manifestazione settimanale di Ma'sara iniziasse giungevano
notizia che un autobus pieno di attivisti comunisti palestinesi di Betlemme
era nelle mani dell'esercito. Un piccolo gruppo di attivisti israeliani si è
recato sul posto per vedere come stavano le cose e per rendersi conto che
decine di palestinesi erano circondati dall'esercito e dalla polizia sul
margine della strada del villaggio. Proibiti i contatti tra gli attivisti,
dato che i palestinesi erano in stato di fermo. Poco dopo, i palestinesi sono
stati rimessi sull'autobus e rispediti a Betlemme, dove gli è stata restituita
la carta di identità.
Mancando questo supporto, la manifestazione ha potuto contare solo su 40
persone tra palestinesi, israeliani ed internazionali, inclusa la incisiva
band di percussionisti di samba. I soldati sono stati sorpresi dal fatto che
il corteo ha aggirato il filo spinato posto sulla strada, ma poi hanno
rapidamente bloccato la strada verso le terre e dichiarato che l'area era zona
militare chiusa. Un attivista locale ha tenuto un comizio in inglese, dopo di
che la manifestazione è finita. Lungo la strada del ritorno, i soldati hanno
seguito i manifestanti e poi hanno iniziato improvvisamente a lanciare granate
assordanti e lacrimogeni. Due jeeps hanno seguito alcuni manifestanti fin
dentro il villaggio, mentre altri soldati tenevano gli altri sotto il gas,
minacciando di procedere ad arresti. Alla fine i manifestanti sono ritornati
al villaggio senza feriti e senza arrestati.
http://www.youtube.com/v/wkXQKI9LM44&
NABI SALIH
Decine di abitanti di An Nabi Salih insieme ad attivisti internazionali ed
israeliani hanno tenuto la manifestazione settimanale contro lo sfruttamento e
lo strangolamento provocati dall'occupazione messa in opera dai residenti
dell'insediamento di Halamish, che ruba la terra del villaggio. I manifestanti
hanno marciato e scandito slogan dal centro del villaggio verso la terra
presidiata dai coloni. Quando i manifestanti si sono trovati ad una decina di
metri da soldati un po' nervosi, molti si sono seduti ed hanno iniziato ad
urlare che era una manifestazione non-violenta e che non c'era nessun bisogno
di essere violenti. Tuttavia, i soldati hanno attaccato la manifestazione
usando anche un cannone che spara a raffica bombolette di gas lacrimogeno. Di
conseguenza, i manifestanti si sono defilati in diversi posti. Nel punto di
inizio della manifestazione, circa venti persone si sono radunate per iniziare
a costruire dei terrazzamenti agricoli per significare che quella terra è
palestinese ed appartiene al villaggio. Questa è una terra che viene
continuamente rovinata dai coloni per non permettere ai palestinesi di
coltivarla. L'esercito ha continuato a sparare lacrimogeni su tutti quelli che
non erano col gruppo principale che costruiva le terrazze e che dopo un'ora si
è allontanato di sua volontà. In un altro posto nel villaggio si stavano
sviluppando scontri tra l'esercito ed i manifestanti. Questa volta l'esercito
ha usato taniche di liquido puzzolente da spruzzare sui manifestanti per
respingerli. I soldati che hanno preso il controllo di una casa del villaggio,
hanno sparato lacrimogeni nei cortili delle case, ma anche proiettili di
gomma. Parecchi manifestanti sono stati feriti leggermente. Alcuni hanno
lanciato pietre contro i soldati. Gli scontri sono proseguiti fino a sera.
http://awalls.org/files/images/nabi-saleh-12-2-10.jpg
Venerdì 12.02.10 - Nabi Saleh video su
http://www.youtube.com/watch?v=aetQopXZitg
NI'ILIN
Due arrestati a Ni'ilin durante la manifestazione del
venerdì
Un attivista israeliano ed un cameraman palestinese di Ni'ilin sono stati
arrestati durante la manifestazione settimanale contro il muro dell'apartheid
di Israele e contro gli insediamenti nel villaggio di Ni'ilin. Attivisti
palestinesi, israeliani, ed internazionali hanno marciato verso il grande
cancello sul muro dell'apartheid oggi a Ni'ilin col messaggio: la nostra terra
si trova al di là del muro, questa è la stagione della semina, fateci andare
sui nostri campi! Quando i manifestanti hanno raggiunto il muro, sono stati
bombardati con gas lacrimogeni da parte dell'esercito israeliano. Secondo i
residenti, coloni ebrei sono stati visti avvicinarsi al checkpoint fuori del
villaggio, ma senza entrare. Non si sa se avessero intenzione di entrare nel
villaggio.
Ratib Ameera e Quse Mohammad Nafea, attivisti di Ni'ilin contro il muro e
gli insediamenti, sono stati rilasciati oggi dietro cauzione.
Il villaggio di Ni'ilin è stato il centro di tanta violenza da parte
dell'esercito israeliano da quando è iniziata nel 2004 la campagna per fermare
la costruzione del muro della separazione. Centinaia di vite contadine sono
state devastate da quando il muro ha tagliato le terre. Una volta finito il
muro, il villaggio avrà perso il 40% della terra che gli rimane, e quella
terra andrà effettivamente ad una mezza dozzina di grossi insediamenti ebrei
che circondano Ni'ilin. Gli insediamenti sono illegali secondo la legge
internazionale.
L'israeliano è stato rilasciato dopo parecchie ore, mentre il palestinese
potrebbe essere liberato domenica prossima.
SHEIKH JARRAH
A Sheikh Jarrah vi è stata una recente escalation della violenza dei
coloni. Oltre al vandalismo, alle minacce, al lancio di pietre ed alle
bastonate, durante la scorsa settimana, i coloni sono giunti a puntare delle
armi contro i palestinesi. Sappiamo che la presenza israeliana nel quartiere
fa da deterrente a comportamenti violenti estremi da parte dei coloni. Visite
(anche brevi) durante il giorno come pure una presenza notturna sono
essenziali nel garantire la sicurezza ai palestinesi. Iscrivetevi per un turno
di giorno o di notte, specialmente durante i weekends.
La manifestazione settimanale a Sheikh Jarrah è stata partecipata da oltre
200 manifestanti, compresi tutti e tre i parlamentari del Meretz, che si sono
uniti alla lotta contro la "ebraicizzazione" di Gerusalemme Est. Presenti
anche due blu Na'vis, rifugiati del pianeta di Pandora del film Avatar, che
sono sopravvissuti alla manifestazione precedente a Bil'in e si sono uniti
alla protesta contro il brutale trattamento inflitto a madre natura Eywa ed
alla nativa popolazione Na'v-Palestinese di Gerusalemme.
La manifestazione è andata avanti per circa un'ora e mezza, al suono della
band di samba. Ad un certo punto decine di manifestanti hanno iniziato un
piccolo corteo verso una delle case occupate nel villaggio, che a differenza
di altre non era presidiata dalla polizia. La manifestazione poi è proseguita
in 2 tronconi paralleli ed è finita pacificamente.
http://awalls.org/files/images/sj-12-2-10.jpg
SUD DI HEBRON
Continua la resistenza al trasferimento dei Beduini nella regione. Perciò
sabato 13 febbraio, saremo lì per accompagnare i pastori in varie località del
Monte Hebron.
MEDIA
Ancora proteste nei villaggi della Cisgiordania
di Paula Hancocks, CNN -
http://edition.cnn.com/2010/WORLD/meast/02/10/west.bank.protests/
Editoriale Haaretz: Inaccettabile battaglia contro la protesta
http://www.haaretz.com/hasen/spages/1149374.html
Notiziario della notte di TV channel 10 ha mandato pochi minuti sulle lotte
di Bil'in-Ni'ilin e sulle manifestazioni della giornata, incluso un breve
"comizio" di un portavoce degli Anarchici Contro Il Muro.
Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/
Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org
Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali
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